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Helgoland – Carlo Rovelli

Ho appena finito di leggere l’ultimo libro di Carlo Rovelli, veramente bellissimo!

Prima di metterlo nella mia libreria, insieme a tutti gli altri suoi libri, riporto una delle tante frasi che vorrei ricordare:

“E’ vero che abbiamo l’ «intuizione» di un’entità indipendente che è l’io. Ma se è per questo avevamo anche l’ «intuizione» che dietro ai temporali ci fosse Giove… E che la Terra fosse piatta. Non è su «intuizioni» acritiche che costruiamo un’efficace comprensione del mondo. L’introspezione è il peggiore strumento di indagine, se ci interessa la natura della mente: è andare a cercare i propri pregiudizi radicati e sguazzarci dentro.”

L’ultima cosa: ho apprezzato molto il gatto (addomentato o sveglio) per spiegare il paradosso di Schrödinger!

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A volte la fortuna … (Racconto liberamente tratto da una vicenda accaduta ad un’amica)

L’altro pomeriggio, appena rientrata dal lavoro, mi è corsa incontro la piccola con aria un po’ preoccupata: “Mamma ho un problema”.

“Dimmi che è successo?”

“Ho bisogno di un calendario, ma non di tutto il calendario, solo del mese di dicembre perché ho deciso che devo scrivere ogni giorno una frase”.

Non ho ben capito cosa intendesse: “Vorresti il calendario dell’Avvento?”

“No, in quei calendari tu apri le finestre e trovi qualcosa, io non voglio trovare sorprese, voglio scrivere!”

Poi mi ha indicato il calendario che abbiamo appeso in cucina: “Ecco lo voglio così, ma voi lo avete già scritto …”.  Era vero, di solito annotiamo lì tutti gli appuntamenti e le scadenze.

Non trovando immediatamente una soluzione le ho risposto: “Domani chiediamo a nonna se le è rimasto un calendario”.

Lei mi ha guardato un po’ triste e ha concluso: “Va bene, domani, adesso vado a finire i compiti”.

Ho pensato alla cena e ho aperto il frigo… il vuoto, avevo dimenticato di fare la spesa prima di rientrare.

Così ho preso di nuovo la macchina e sono andata al supermercato, c’erano solo un paio di persone e ho comprato in fretta l’essenziale. Mentre rientravo ho pensato a come risolvere il problema: certamente anche mia madre, che annota sempre tutto sul calendario, non avrebbe potuto aiutarmi.

Allora sono tornata in centro e sono entrata nella prima cartoleria che ho trovato aperta. Non ero mai stata lì, di solito vado nella cartoleria vicino alla scuola che è da tutt’altra parte.

Non c’era nessuno nel negozio ma, mentre stavo per uscire, è spuntata da dietro il banco una signora. Aveva un grembiule che assomigliava a quello dei bidelli delle elementari, quando andavo a scuola io, doveva essere nero ma si era scolorito con il tempo ed era diventato di un grigio opaco come il cielo nelle notti di pioggia. Però le stava bene, anche i suoi capelli erano grigi, il viso bianchissimo e mi guardava con aria attenta.

Ho pensato di provare a spiegarle che mi serviva un calendario, andava bene anche un calendario dell’Avvento ma doveva esserci spazio per scrivere.

Lei è rimasta in silenzio un attimo poi, con aria sconsolata, mi ha detto che aveva rimasto solo un calendario con delle spille per capelli come sorprese … ma non andava bene, non si poteva scrivere.

L’ho ringraziata comunque e mi sono avviata verso la porta. La signora immprovvisamente mi ha detto a voce alta: “Aspetti un attimo” ed è sparita dietro una porticina.

Dopo qualche minuto è rispuntata con in mano due calendari nuovi dell’anno che sta per finire, uno quadrato e l’altro rettangolare: “Uno di questi può andare?”

“Sì” le ho risposto, “sì uno dei due va benissimo”. Allora lei mi ha sorriso e ha detto: “Li prenda, glieli regalo, così sua figlia potrà anche scegliere, nessuno a dicembre mi chiederà più calendari di quest’anno”.

L’ho ringraziata tanto e sono uscita. Mentre tornavo a casa ho pensato che se avessi potuto l’avrei abbracciata ma, al di là della pandemia, credo che mi avrebbe preso per matta … non si abbracciano gli sconosciuti!

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Web design – attese per il prossimo anno e ricordi del passato

In generale non seguo le mode, mi piace pensare di esserne quasi ‘immune’. Non è così per il design dei siti web perchè trovo molto interessante seguirne le evoluzioni storiche e i trend attuali.

Per leggere un attimo quali saranno probabilmente i must del 2018 in questo articolo sul blog di html.it ci sono degli spunti interessanti.

Invece un modo molto divertente per vedere come si è modificato nel tempo l’aspetto grafico di un sito che frequentiamo (o abbiamo creato) si può utilizzare Wayback Machine, indicare il sito web che ci interessa, cliccare su BROWSE HISTORY, selezionare un anno poi mese e giorno per vedere gli snapshot disponibili del nostro sito a quel tempo.

Wayback Machine è un archivio web, nato nel 1996 che contiene “over 2 petabytes of data compressed, or 150+ billion web captures, including content from every top-level domain, 200+ million web sites, and over 40 languages”.  Si tratta di uno dei diversi servizi disponibili dell’ambito del progetto Internet Archive, una libreria digitale di siti internet e di altre risorse, liberamente e gratuitamente consultabile e davvero molto interessanti.
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I CAPTCHA non potranno più costituire un ottimo modo per ‘riconoscere’ un interlocutore umano

E’ sempre vero, qualunque chiave, qualunque algoritmo di cifratura, qualunque strumento di difesa informatica ha sempre i giorni contati, è sempre solo questione di tempo.

Ho sempre pensato che i captcha (acronimo di Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart) fossero, seppure a volte disturbanti e non sempre comprensibili neppure per noi umani, un buon sistema di difesa contro i bot… Non è così, leggendo questo articolo sul blog di Html.it ho scoperto che anche loro hanno i giorni contati.

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La condivisione su Slideshare

Uno degli ultimi esami universitari, che ho dato qualche anno fa, è stato Sistemi e reti wireless per il quale ho preparato uno studio sullo standard IEEE1604.9 (reti veicolari). Ho pubblicato su Slideshare (oltre che qui)  le slide e la relazione. Qualche tempo dopo sono stata contattata, in merito alla possibilità  di utilizzare il materiale pubblicato ed ho acconsentito. Poi non ho avuto più notizie.

Ogni tanto, come questa sera, cerco il mio nome e cognome su diversi motori di ricerca (giusto per vedere quali risultati vengono mostrati) e con grande sorpresa ho trovato che, sul sito Port Training Platform   dell’Autorità  portuale di Livorno, nell’ambito di una presentazione sui sistemi di trasporto intelligenti a cura di Sebastian Muller (ETSI) e Paolo Pagano (APL/CNIT) sono riportati, citando l’attribuzione, alcuni contenuti del mio lavoro. Ringrazio P. Pagano per questo.